martedì 13 gennaio 2015

Gennaio 1985: trent'anni fa la storica nevicata



E' il 13 gennaio 1985, una domenica pomeriggio. Cominciano a cadere i primi fiocchi. Per le regioni settentrionali è l'inizio della "nevicata del secolo". 
Molte città italiane sono nella morsa del freddo da giorni. Già ai primi del mese il freddo e la neve si sono abbattuti nelle città del centro e del sud Italia, con nevicate eccezionali a Roma, Napoli, Cagliari, L'Aquila, in Toscana, Umbria, nelle Marche, in Abruzzo, Puglia, Calabria, Basilicata. Nevica abbondantemente anche lungo le coste della Francia e della Spagna, come a Barcellona, ma anche nei paesi del Nord Africa, come in Marocco e Tunisia.

Il gelo intanto si accanisce sempre più sulle regioni del centro-nord e le temperature minime registrate sono a dir poco da "brividi": Firenze registra -23°, Piacenza -22°, Parma -21°, Verona -18°, Bologna -16°, Brescia -16°, Udine -15°, Milano -14°, Pisa -14°, Torino -13°, Perugia -10°, solo per citarne alcune. L'aria gelida in arrivo dalla Russia si scontra con le correnti miti di origine nordafricana. E' la combinazione perfetta per la nevicata del secolo. Nevica consecutivamente per circa quattro giorni, fino a giovedì 17 gennaio. Gli accumuli sono spaventosi e le città piombano nel caos. A Udine cadono 50 centimetri di neve, a Bologna 80cm, a Milano 70 centimetri, a Brescia 105cm, a Como 110cm, a Trento 130cm. Chiudono fabbriche, uffici e scuole, molte tubature si congelano, saltano diverse condutture del gas lasciando interi paesi al gelo, il traffico va in tilt con incidenti e mezzi finiti fuori strada, i trasporti vanno in crisi e nei negozi scarseggiano i beni alimentari. Si utilizzano i cingolati dell'esercito per rimuovere i veicoli pesanti rimasti bloccati, crollano tegole, cornicioni, tetti di case e capannoni. Militari, studenti e cittadini, tutti si improvvisano spalatori. Pale e sale vanno a ruba, ognuno cerca a modo suo di fare qualcosa per affrontare e superare questa incredibile emergenza meteorologica.

Ma anche in tutto questo trambusto c'è chi sorride. I bambini e i ragazzi sono ben contenti di non dovere andare a scuola, giocano a palle di neve e costruiscono enormi pupazzi. E pure gli adulti non sono da meno. C'è chi in città si muove pure con gli sci. Io nel 1985 ero un bambino, i ricordi sono confusi, ma rammento una scena in particolare. Nel giardino di un amico avevamo costruito una sorta di igloo tanta era la neve che si era accumulata. E dalla finestra al pian terreno giocavamo a saltare nei mucchi di neve. La neve è bella, soffice, magica. Quando poi ne scende tanta, il divertimento per i più piccoli è assicurato. Certo che per chi si doveva muovere per le strade era tutta un'altra storia. Ci sono voluti parecchi giorni prima di tornare alla normalità. 

Nel novembre del 2013 ho avuto il piacere di partecipare a una conferenza organizzata dall'associazione "meteopassione" nella splendida cornice di Villa Fenaroli a Rezzato (Bs) per la presentazione del libro "Brescia, la grande nevicata del 1985", con la partecipazione del meteorologo Paolo Corazzon. E' stata una bella serata, dove è stato possibile fare un tuffo nel passato mentre scorrevano foto d'epoca e schede tecniche dell'incredibile nevicata, tra ricordi e analisi meteorologiche. Un ritrovo di tanti appassionati di meteorologia, di amanti della neve e del freddo, ma anche di semplici curiosi interessati a ripercorrere quegli incredibili momenti della nevicata del secolo. 


Libro di Meteopassione: "Brescia, la grande nevicata del 1985"
Non so se accadrà ancora, nevicate del genere non capitano spesso. Tuttavia "blizzard" e "orsi siberiani" talvolta fanno irruzione nel nostro paese. Nel febbraio del 2012 una nevicata simile a quella del 1985 ha colpito le Marche e l'Abruzzo con paesi sommersi dalla neve.
Nell'inverno anomalo che stiamo vivendo, tra il gelo di Capodanno e le temperature primaverili registrate in questi giorni, con molte località sciistiche all'asciutto, in Puglia sono caduti fino a 30cm, imbiancando zone dove la neve non scendeva da almeno vent'anni.

Quindi, da amante della neve, con pazienza aspetto. Chissà se un giorno ci sarà un nuovo 1985. Magari previsto in anticipo in modo da limitare i danni ed essere pronti all'emergenza, godendosi l'eccezionale nevicata come sanno fare i bambini.

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