Era un po' di tempo che volevo conoscerlo. O meglio, già lo conoscevo, si vede ovunque. Ma sedermi ad un tavolo e parlargli faccia a faccia, non lo avevo ancora fatto. Finalmente posso raccontarvi come è andata. Mr Emoticon, il signor faccina, è un tipo piuttosto particolare, potremmo dire banalmente, uno dai mille volti. Certo è che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare. Le sue espressioni racchiudono le nostre emozioni che prima potevamo solo scrivere a parole. Con l'avvento del signor faccina sui telefoni cellulari, computer o tablet che siano, è molto più semplice e veloce dire qualcosa. Fino a pochi anni fa le telefonate erano state sostituite dagli sms, dove per raccontare qualcosa, come era andata la giornata ad esempio, utilizzavamo frasi e parole sempre più abbreviate. Ma andiamo con ordine. Partiamo da prima dell'avvento di internet e dei cellulari.
Guardo il mio interlocutore, gli sorrido e gli rivolgo la prima domanda:
"Signor Emoticon, lei sa come le persone comunicavano prima della sua nascita?"
Faccina sorpresa con occhi spalancati. Poi un punto interrogativo.
"Beh, provo a dirglielo io. Parlavamo e scrivevamo. Frasi e parole. La nostra lingua si è evoluta nel tempo, grazie al contributo di poeti e scrittori che hanno fatto la storia del nostro patrimonio linguistico."
Faccina con tante "zzz".
Lo sto già annoiando.
"Signor Emoticon, non voglio essere noioso. Sto solo dicendo che ad esempio scrivere una poesia d'amore alla propria fidanzata è mutato notevolmente nel tempo. Le letterine scritte a penna su un foglio di carta sono state sostituite dai messaggi sul telefonino o da una e-mail, ed in modo sempre più abbreviato.
Se prima un ragazzo poteva dire alla sua amata: "il tuo profumo mi ricorda la dolcezza delle rose... il tuo sguardo mi rapisce facendomi sprofondare negli abissi del mare... sei bella come un fiore che sboccia in primavera..."
Con un sms si è arrivati a dire "il tuo prof mi ric la dolc delle rose... il tuo sguard mi rap facend sprof nel mare... 6 bella come 1 fiore in prim..."
Frasi sempre più corte, meno parole e di conseguenza anche un'intensità diversa di ciò che si vuol dire. Poi è arrivato lei che con una faccina pensa di risolvere tutto. Come esprimerebbe un messaggio d'amore?"
Faccina con occhi a cuore.
Faccina che manda un bacio.
Un cuore.
In effetti in poche mosse rende l'idea.
Lo osservo contemplando il mutamento delle sue espressioni. Un emoticon racchiude in un semplice disegno ciò che vogliamo dire. Basta inviare una faccia che riassume il nostro stato d'animo o ciò che vogliamo dire per farci capire all'istante. Rapido ed efficace.
"Beh, devo dire signor Emoticon che in effetti si sa esprimere chiaramente e senza tanti giri di parole. Tuttavia tutto questo va a discapito della nostra capacità di esprimerci. Intendo dire che sono un po' confuso, non vorrei che le nuove generazioni imparino a comunicare più con le sue facce che con le parole".
Faccina preoccupata, tipo L'urlo di Munch.
"No, non voglio spaventarla. Tuttavia credo che sia un rischio possibile, anche se non è tutta colpa sua. Siamo noi che l'abbiamo creata".
Faccina sollevata, con goccia di sudore.
"Però se la eliminassimo si risolverebbe il problema".
Faccina impaurita.
Faccina con le lacrime.
"Suvvia, non faccia così. Stiamo solo parlando di come lei ha modificato il nostro linguaggio. Fortunatamente solo scritto. Perchè per parlare dobbiamo ancora usare la voce e le parole".
Faccina infuriata.
Faccina viola.
Trasformazione in faccina da diavoletto.
"Non si arrabbi così. E' la verità. Lei può essere utilizzato solo da chi vuol scrivere qualcosa in modo veloce. La nostra società è basata sul tempo, lo divora con ingordigia, così ce ne rimane poco anche per scrivere un semplice messaggio. Ecco perchè lei è qui. Per velocizzare il nostro modo di comunicare. Ma solo per ciò che viene scritto. Per parlare occorrono ancora le parole, per fortuna".
Faccina con occhiali da sole.
Non mi prende sul serio.
"Quello che ho detto è la verità. A differenza sua noi abbiamo l'uso della parola".
Faccina muta, senza bocca.
"Oh, vedo che ha capito".
Faccina furba.
Trasformazione. Faccina aliena. Mondo. Stelle.
Lo guardo con aria interrogativa.
Trasformazione. Scimmietta. Gatto. Cane. Teschio. Fulmine. Pupazzo di neve. Sole.
Credo mi stia di nuovo prendendo in giro.
La mia faccia improvvisamente diventa viola di rabbia.
Poi sbianca, incredula. Infine è rossa di vergogna. Gli occhi spalancati. La bocca prima digrignata, poi aperta. Agito le mani. Tamburello nervosamente con le dita. Sono come lui, mi sto esprimendo chiaramente, pur senza parole.
Mr Emoticon torna faccina.
Faccina sorniona. Poi sorride.
"Sì, hai ragione. Credo di aver capito cosa vuoi dirmi. Le tue faccine non sono altro che il riflesso delle nostre espressioni. D'altronde siamo noi che ti abbiamo inventato. In realtà esisti da sempre. Sei solo un pochino più stilizzato. L'espressione del volto umano la troviamo sia nei disegni dei bambini che nelle opere dei grandi maestri del passato. Persino l'uomo primitivo ti rappresentava nei geroglifici prima di sviluppare l'uso della parola. Poi ha iniziato a comunicare con la parola. Ecco quindi che Mr Emoticon è ben più di una semplice faccina."
Faccina con aureola.
"Non ti esaltare, non sei un santo. Ma contribuisci al cambiamento dell'umanità. Sì, senza esagerare... altrimenti ti vanti troppo. Anzi, vedi? Ti sto dando del "tu", conoscendoti abbiamo già più confidenza."
Faccina sorridente.
"Ma vai bene a piccole dosi. E' così bello scrivere o raccontare qualcosa, usando tante parole, con delle belle frasi... Nomi, aggettivi, avverbi, che meraviglia!"
Trasformazione. Pollice su.
"Ah, è un ok! Quindi concordi con me?"
Mani. Applauso.
"Rimaniamo d'accordo così. Noi umani vogliamo tenere viva la nostra cultura, continueremo a leggere e scrivere, senza dimenticare nemmeno una parola di tutte quelle che i nostri predecessori ci hanno lasciato. L'uso della parola, scritta e parlata, è un tesoro di cui non possiamo fare a meno. Tu sei simpatico e utile, certo. Sta a noi insegnare ai più giovani di non esagerare con te".
Faccina con occhio strizzato. E' d'accordo.
"Quello che mi chiedo è cosa verrà dopo di te. Tu non hai paura? Non pensi che un giorno potresti essere accantonato, che qualche nuovo modo di esprimere le nostre sensazioni possa sostituirti per sempre?"
Faccina preoccupata la sua. Faccia pensierosa la mia.
Restiamo lì, faccia a faccia, a guardarci in silenzio. Sappiamo entrambi la risposta. Il mondo si evolve velocemente, un giorno anche Mr Emoticon andrà in pensione. La mente umana escogiterà un altro sistema per comunicare, ricordiamoci solo di stare al passo col tempo tenendo sempre vive le tradizioni della nostra cultura.