Sono trascorsi ben venticinque anni dal quel 9 novembre 1989, giorno in cui fu abbattuto il Muro di Berlino, simbolo della guerra fredda e confine tra l'europa di influenza americana e quella filosovietica. Un muro alto quasi quattro metri, in cemento armato, sorvegliato dai soldati, con torrette e filo spinato, districatosi come un lungo serpente attraverso le strade e i quartieri della città di Berlino, divisa in due, Est e Ovest, come la Germania, come l'Europa. Costruito nell'agosto del 1961 per volontà del governo della Germania dell'Est per impedire la libera circolazione delle persone, era costantemente sorvegliato lungo la triste "striscia della morte". In quegli anni cupi sono state migliaia le persone che hanno tentato la fuga dalla Berlino sovietica, molte portandola a buon fine, ma non tutte ce l'hanno fatta. Circa duecento sono state uccise dalla polizia nel tentativo di passare da una parte all'altra della città scavalcando il muro. Nel 1989, con l'apertura delle frontiere da parte dell'Ungheria e dopo giorni di scontri e disordini, la Germania dell'Est dava la possibilità di recarsi dall'altra parte di Berlino e di conseguenza nella Germania Occidentale. Fu la svolta, migliaia di persone si arrampicarono sul muro e lo scavalcarono entrando così a Berlino Ovest, alcune parti vennero abbattute, in un giorno di festa che portò nel giro di un anno alla riunificazione della Germania e all'abbattimento totale del muro con ruspe e bulldozer da parte dell'esercito tedesco.
Quando siamo stati a Berlino abbiamo visto i resti di quel muro, in parte adornato dai graffiti, oltre al Check Point Charlie, il famoso posto di blocco con il cartello "State lasciando il settore americano" e ad altre testimonianze della divisione della città in quegli anni. In alcune vie della città alcune sezioni del muro sono state lasciate intatte perchè possano rendere testimonianza di ciò che quel muro ha significato per i tedeschi. Vicino a Potsdamer Platz o lungo la riva della Sprea ci siamo soffermati qualche istante a contemplarlo, oggi pare un muro qualunque, ma è importante sapere ciò che ha rappresentato, la sofferenza che ha scaturito, dividendo popoli, persone, famiglie, amici.
Ora si possono acquistare alcuni frammenti a poco prezzo persino nei negozi di souvenir. Io ne ho preso uno, e ancora oggi lo conservo su una mensola in casa.
Mi piace ogni tanto guardarlo, quel frammento non è solo un pezzo di cemento, vuol dire molto, vuol dire libertà.
Mi piace ogni tanto guardarlo, quel frammento non è solo un pezzo di cemento, vuol dire molto, vuol dire libertà.
Nessun commento:
Posta un commento