Il caos regna nella piazza, migliaia di coriandoli volano nell'aria spinti dal vento come fiocchi di neve, cadendo poi a terra su di un letto dai colori dell'arcobaleno. Stelle filanti e palloncini, fischietti, trombe e fuochi d'artificio. La festa è cominciata, nella piazza si sono radunate tantissime persone, ognuna indossa una maschera o un costume colorato.
Ci sono Pulcinelle e Arlecchini, pirati e cow-boy, principesse e cavalieri, fate e maghi, draghi e leoni. Gli adulti si mescolano ai bambini, tutti mascherati per un'unica grande festa. Si canta e si balla, si gioca e si scherza, ci sono frittelle e lattughe, vino e bevande a volontà.
La parola Carnevale deriva dal latino carnem levare (eliminare la carne), riferito al banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale, ovvero il Martedì grasso, prima del Mercoledì delle Ceneri, con l'inizio della Quaresima e del periodo di astinenza e digiuno. I festeggiamenti del Carnevale sono molto sentiti in diverse città d'Italia, dove sfilano carri allegorici con enormi caricature in cartapesta ispirate a personaggi della politica e dell'attualità, vere opere d'arte gestite con assoluta ironia. Dai carri di Viareggio e Cento, alle maschere di Venezia, alla battaglia delle arance di Ivrea, al Carnevale Ambrosiano di Milano, ecco alcuni dei carnevali italiani più conosciuti a livello internazionale. Ma ce ne sono a centinaia, in tutte le regioni italiane. Il Carnevale più famoso al mondo è quello brasiliano di Rio de Janeiro che si svolge al ritmo della samba in un'incredibile esplosione di musica e colori, seguito da quello di Santa Cruz di Tenerife, nelle isole Canarie.
Le maschere di Carnevale sono un vero e proprio patrimonio culturale della tradizione italiana, nate nei teatri e dalle commedie dell'arte: dal piemontese Gianduia al milanese Meneghino, da Arlecchino alla maschera napoletana Pulcinella fino alla bergamasca Brighella e ai veneti Pantalone e Colombina. A Bologna c'è il Dottor Balanzone e nel Lazio il Rugantino. Solo per citarne alcune.
Il Carnevale è divertimento, per grandi e piccini. Ci si maschera dando sfogo alla fantasia, si tirano coriandoli e stelle filanti colorate, si ride e si scherza.
E' il Carnevale. E a Carnevale ogni scherzo vale.
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
(tratto da "Carnevale" di Gianni Rodari)