Anche quest'anno ci siamo recati al polo fieristico di Chiuduno (Bg) per il festival internazionale dei gruppi tribali e dei popoli indigeni del mondo, Lo Spirito del Pianeta. Qui si respira un'aria positiva, le persone arrivano a migliaia ogni anno per poter avvicinarsi a culture solitamente lontane e spesso poco conosciute. I rappresentanti delle varie etnie si siedono tutti insieme in cerchio sulla collina del parco. Si confrontano, portano le proprie testimonianze, discutono sul futuro della nostra "Madre Terra", il tutto in perfetta armonia e nel reciproco rispetto. Già, perché nessuno vuole apparire migliore degli altri, qui si cerca solo di far conoscere ai visitatori e agli altri gruppi le proprie origini e la propria cultura. Ciascun popolo racconta della propria terra, narra della sua storia e delle proprie origini. Gli altri ascoltano e intervengono solo quando è il loro turno. Ci sono momenti di silenzio che racchiudono tante parole, i rappresentanti dei vari popoli si osservano e si conoscono. Tra canti e danze, tra preghiere e momenti spirituali, si respira l'aria di un mondo che rischia di scomparire, ma che vive ancora nel cuore di tante persone.
E' sempre bello passeggiare e curiosare tra gli stand di artigianato etnico, si scoprono cose nuove, sculture in legno, lampade colorate, oggetti ornamentali e molto altro. Ma ciò che caratterizza questo festival è proprio la presenza di questi popoli nei propri abiti tradizionali. Ecco quindi che in una fresca sera d'estate puoi fare la conoscenza degli Indiani d'America, quest'anno rappresentati dagli Zuni del New Mexico e dagli Apache dell'Arizona, puoi ascoltare i loro canti e seguire le bellissime danze e i rituali sacri. Oppure ti puoi fermare e chiudere gli occhi mentre il suono dei tamburi riempie l'aria del cielo. O ancora puoi respirare la magia del fuoco sacro. La sua luce e il suo calore rischiarano la notte. Poi ci sono le fantastiche melodie celtiche, le musiche irlandesi e scozzesi, i colori degli Aztechi del Messico, dei popoli dell'Argentina e della Mongolia, i Monaci Tibetani, i Sami che arrivano dalla Russia e i Maoori dalle Isole Cook, oltre a gruppi provenienti dal Togo, dal Burundi e dal Giappone, gruppi musicali italiani e ospiti internazionali.
Qui il mondo si incontra, i colori degli abiti tradizionali di questi popoli si intrecciano in un fantastico arcobaleno. Lo Spirito del Pianeta è un evento imperdibile, e noi sicuramente torneremo anche il prossimo anno.