Avete
mai provato a disegnare un volto di una persona? E poi a colorarlo?
Prima tracciate alcune linee sottili per definirne i contorni, poi altre ancora
più dolci per fare gli occhi, il naso, la bocca e le orecchie. Si
abbozzano e si cancellano più volte prima di essere soddisfatti del
risultato ottenuto. Piccoli tratti evidenziano le sopracciglia, gli
zigomi, le guance. Si aggiungono delle linee più o meno lunghe e
ondulate, sottili, per disegnare i capelli. Il volto prende forma,
assume uno sguardo. Siamo noi a decidere la fisionomia di quel volto,
ma soprattutto l'espressione e l'intensità di quello sguardo.
La nostra realizzazione può tramutarsi in un viso dolce, bello,
sorridente. La bocca è aperta in un candido sorriso, si intravedono
denti bianchi e perfetti. Gli occhi sono grandi, il viso disteso.
Pare perfino di udire una sonora e divertente risata. Oppure la bocca
potrebbe essere socchiusa, i denti digrignati, lo sguardo feroce, le
sopracciglia inarcate, il naso arricciato, il volto incupito. Ma gli
occhi potrebbero anche essere spalancati come se scrutassero
l'infinito, persi in un vuoto interiore. La bocca serrata, le
mascelle contrite. Uno sguardo duro, severo.
Ogni tratto disegnato
riflette i nostri pensieri, il nostro stato d'animo si specchia nel
volto della nostra creatura. Ma la fantasia non ha limiti, e
in quel viso si possono riflettere mille emozioni, e
non è detto che debbano essere quelle che si provano proprio in quel
momento.
La matita quindi ricalca con vigore i lineamenti che prima erano
soltanto abbozzati. Potrebbe finire così.
Oppure
decidiamo di inoltrarci nella fase della colorazione. Con matite o
pastelli, pennarelli o pennelli, ce ne sono per tutti i gusti, dalle
mille gradazioni di colore. Per il viso si potrebbe usare il colore
rosa, il nero, il giallo, in base alla connotazione geografica
che vogliamo dare. I capelli possono essere biondi, castani, rossi, neri o
bianchi o addirittura dei colori più fantasiosi. Le labbra
solitamente rosse, più o meno definite. E gli occhi... le pupille (o
meglio l'iride, la pupilla è il puntino centrale solitamente nero)
le possiamo fare verdi, azzurre, nere o marroni. Si deve fare
attenzione a non colorare la parte bianca degli occhi.
Perchè questo cambia notevolmente le cose. Provate con il rosso.
Anche se il nostro volto ha il più dolce degli sguardi, colorando il
bulbo oculare di rosso, diventa piuttosto terrificante. Con il giallo
pare febbricitante e malato. Con il verde sembra un alieno arrivato
dallo spazio, con l'azzurro diventa una creatura angelica o fatata.
Il nero invece avvolge l'iride dando il senso del vuoto più
profondo, lo sguardo si perde nel nulla. Ogni colore applicato nella
parte bianca degli occhi cambia decisamente l'aspetto del volto che
abbiamo disegnato.
Arriviamo
al punto.
Pensiamo al volto che abbiamo idealmente o realmente disegnato per capire il volto che "indossiamo" nella vita di ogni giorno.
E la domanda che ci si pone è: il
volto è lo specchio dell'anima?
C'è
chi sostiene che lo è, le persone sono come le vedi. Le capisci
all'istante.
Quando
diciamo: "Quel
tipo non lo conosco. Ma a pelle non mi piace".
Oppure: "A vederlo sembra una brava persona".
O
ancora: "Come primo impatto direi che non c'è male".
"Sì.
Sembra uno a posto" o magari "No. Non mi piace, guarda
che faccia".
Una
persona potrebbe avere lo sguardo triste, ma dentro essere felice. Ti
potrebbe sorridere, ma in cuor suo ti detesta. Si rivolge a te in
modo duro, ma forse lo fa perchè ci tiene e a paura di perderti.
Indossiamo e togliamo di continuo una maschera, ciascuno di noi è
una persona sola, ma è anche infinite persone agli occhi degli
altri e di se stesso. Come nel romanzo “Uno, nessuno e centomila”
di Luigi Pirandello: il protagonista si considera uno per tutti,
arrivando a ritenersi nessuno per sè, ma nel rapporto con gli altri
si sgretola in centomila identità.
Le
centomila concezioni che gli altri hanno di noi possono essere più o
meno reali, dipende molto da come ci si pone e da ciò che si
trasmette. Non basta capire una persona dallo sguardo, bisogna
conoscerla a fondo per arrivare alla sua anima. Ma ciò non è sempre
possibile. A volte, anzi nella maggior parte dei casi, si hanno a
disposizione pochi elementi per capire e conoscere chi ci sta vicino
in quel determinato momento. L'importante è chiarire innanzitutto
con se stessi la propria identità, conoscersi interiormente,
interrogare la propria anima.
Come si usa dire in questi casi,
bisogna guardarsi allo specchio!
Solo allora potremo dare agli altri
un'immagine più o meno reale e costante di come siamo, anche se la strada
della vita è tortuosa e piena di ostacoli.
In questo modo il nostro
volto sarà lo specchio della nostra anima e i centomila volti
potranno essere uno solo, quello che realmente siamo.
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