domenica 7 settembre 2014

Recensione del libro "Il Quaderno di Eva" di Elena Magnani


Quando Eva coglie il frutto dell'albero proibito, quello della conoscenza del bene e del male, dando inizio al peccato originale, viene cacciata insieme a Adamo dal Paradiso Terrestre. Come è stato rappresentato da Michelangelo Buonarroti nella decorazione della Cappella Sistina i meravigliosi paesaggi del giardino dell'Eden dipinti nella Creazione lasciano spazio a luoghi tremendamente spogli e desolati. Per la religione ebraica Eva, intuendo di essere allontanata o uccisa per il tradimento commesso e temendo che un'altra donna potesse prendere il suo posto come compagna di Adamo, avrebbe ingannato l'uomo facendogli credere che se lei fosse morta lui sarebbe rimasto solo, convincendolo quindi a peccare e morire con lei. 
Il nome Eva deriva dalla parola "vivente", "che genera la vita", e Eva fa di tutto pur di sopravvivere.

Dopo il successo del suo primo romanzo Lucifer, la stella del mattino, la scrittrice Elena Magnani torna alla ribalta con una nuova ed accattivante sfida.
Il Quaderno di Eva (Parallelo 45 Edizioni) è una sorta di diario che molte donne un giorno vorrebbero trovare, un quaderno dove trovare risposte ai propri problemi prendendo spunto dalle vicende delle donne che precedentemente l'hanno utilizzato. Ed è a sua volta un quaderno dove scrivere e poter confessare le paure, ma anche l'irrefrenabile desiderio di rivalsa. 

Il Quaderno di Eva è un romanzo che cattura il lettore all'istante. Le pagine scorrono veloci, la scrittura è fluida. Ogni parola, ogni frase è colma di sentimenti e stati d'animo. C'è sincerità, ma anche sospetto e paura. Ci sono amore e odio, lealtà e tradimento. Eva è donna, moglie, madre, figlia, amante, sorella. Eva si maschera di perdono, ma si tinge poi di vendetta. Eva è tutto ciò che traspare dalle vicende delle singole donne che hanno trovato questo quaderno. Problemi coniugali, gelosie, inganni e ricatti. Donne sole, abbandonate, fragili, senza risposte, senza futuro, lasciate a se stesse.
Ma Eva chiama Eva. Ed ecco che in una sorta di passaparola, il quaderno passa di mano in mano arricchendosi di storie di vita diverse tra loro, ma così tragicamente simili. 

Elena utilizza parole talvolta forti per trasmettere il suo messaggio, Il Quaderno di Eva è una storia fuori dagli schemi, inquietante, spaventosa. Si potrebbe definire una "not politically correct idea". A volte si sorride per la malizia delle donne coinvolte, ma si resta subito attoniti di fronte alla spregiudicatezza di alcune Eva, di fronte alla tenacia con cui meditano e portano a termine la propria vendetta. Tuttavia c'è da riflettere e meditare a lungo sulla condizione della donna di oggi, sul femminicidio e sul fenomeno dello stalking.

"Il Quaderno di Eva.
Potrebbe capitare persino a te di riceverne uno. E se leggendolo, ti rendessi conto che c’è una via d’uscita, cosa saresti disposta a fare pur di ottenere ciò che vuoi?"

Eva chiama Eva. Anime svuotate dalla violenza che decidono di utilizzarla a loro volta per tornare alla vita. Giusto o sbagliato? Ciascuno è libero di giudicare.


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