domenica 17 agosto 2014

Con la testa tra le nuvole



In questi ultimi giorni i temporali e il clima di un'estate anomala ci stanno regalando cieli limpidi e dai colori nitidi e meravigliosi. Nubi minacciose e nere come la pece si gonfiano fino quasi ad esplodere per poi sfaldarsi in nuvole più piccole e innocue. Cirri lunghi e filamentosi, enormi strati o grossi cumuli, nembi scuri e portatori di pioggia. Il cielo si riempie di nuvole dalle forme più svariate.

Mi sdraio su una collina e guardo in alto, vedo la volta celeste trasformarsi in una specie di zoo. Alcune nuvole paiono elefanti, una sembra un gatto che fa le fusa, un'altra una lucertola al sole, un'altra ancora un delfino. La fantasia modella le nuvole che nel soffio del vento continuano a cambiare forma e aspetto. Ora la proboscide di quello che prima era un elefante sembra un fucile, il gatto pare un leone che ruggisce e la lucertola un drago sputa fuoco, il delfino invece svanisce per tornare sotto forma di arpione.
Mi metto seduto, colgo nelle sfumature del cielo un'inquietudine che non avevo prima. Penso che il mondo si divide nella più banale delle classificazioni, tra ciò che è bene e ciò che è male. La gioia si può tramutare in dolore, la felicità in tristezza. E viceversa. Lo sconforto in coraggio e speranza, la sottomissione in libertà, la divisione in unione e uguaglianza. Tutto sta nel saper interpretare al meglio la propria vita, consapevoli che non tutto dipende dalla nostra volontà.

In cielo vedo comparire un arcobaleno, simbolo della pace. I suoi colori sono tenui, e poco dopo lo vedo scomparire. Ma poi mi volto e vedo il sole, che ormai sta tramontando, trasformarsi in un artista in vena di tingere il proprio capolavoro con tonalità molto accese.
Le nuvole ingrossate dal vento diventano rosse come il fuoco e dalle sfumature violacee. Cumuli spaventosi sul piede di guerra minacciano pioggia e grandine, ma poi si sgretolano in tante piccole nuvole, tanto che il cielo sembra divenire un prato pieno di docili pecorelle.

Torno verso casa, con la mente ancora assorta. Come le nuvole che mutano nel cielo, così è la vita, piena di contraddizioni.
Fuori da un supermercato leggo uno slogan pubblicitario che dice "Sarà un Ferragosto ardente", mentre invece ci siamo alzati con un clima tipicamente autunnale.
Accanto a me passeggia una signora anziana con indosso una t-shirt. Si sostiene a un bastone e cammina lentamente. Mentre attraversa la strada vedo che sulla sua schiena la maglietta riporta una scritta: "Esperta di Internet".
Un bambino in un bar si avvicina al televisore e con la punta delle dita cerca di far scorrere le immagini come se fosse un telefono touch screen. Sua madre scoppia a ridere e cerca di fargli capire la differenza, mostrandogli pure un telecomando. Eppure è un bambino di tre anni e stupisce la sua lungimirante visione del mondo. 

Il cielo si oscura, il sole scompare all'orizzonte insieme alle nuvole che vanno dissolvendosi. Arriva la notte, fredda e buia. Ma sorge la luna, una luce si diffonde, compaiono le stelle che luminose indicano la via.
Mi addormento sperando di sognare un mondo dal futuro migliore.

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