venerdì 6 giugno 2014

Il volto è lo specchio dell'anima?



Avete mai provato a disegnare un volto di una persona? E poi a colorarlo? Prima tracciate alcune linee sottili per definirne i contorni, poi altre ancora più dolci per fare gli occhi, il naso, la bocca e le orecchie. Si abbozzano e si cancellano più volte prima di essere soddisfatti del risultato ottenuto. Piccoli tratti evidenziano le sopracciglia, gli zigomi, le guance. Si aggiungono delle linee più o meno lunghe e ondulate, sottili, per disegnare i capelli. Il volto prende forma, assume uno sguardo. Siamo noi a decidere la fisionomia di quel volto, ma soprattutto l'espressione e l'intensità di quello sguardo.
La nostra realizzazione può tramutarsi in un viso dolce, bello, sorridente. La bocca è aperta in un candido sorriso, si intravedono denti bianchi e perfetti. Gli occhi sono grandi, il viso disteso. Pare perfino di udire una sonora e divertente risata. Oppure la bocca potrebbe essere socchiusa, i denti digrignati, lo sguardo feroce, le sopracciglia inarcate, il naso arricciato, il volto incupito. Ma gli occhi potrebbero anche essere spalancati come se scrutassero l'infinito, persi in un vuoto interiore. La bocca serrata, le mascelle contrite. Uno sguardo duro, severo.
Ogni tratto disegnato riflette i nostri pensieri, il nostro stato d'animo si specchia nel volto della nostra creatura. Ma la fantasia non ha limiti, e in quel viso si possono riflettere mille emozioni, e non è detto che debbano essere quelle che si provano proprio in quel momento.
La matita quindi ricalca con vigore i lineamenti che prima erano soltanto abbozzati. Potrebbe finire così.
Oppure decidiamo di inoltrarci nella fase della colorazione. Con matite o pastelli, pennarelli o pennelli, ce ne sono per tutti i gusti, dalle mille gradazioni di colore. Per il viso si potrebbe usare il colore rosa, il nero, il giallo, in base alla connotazione geografica che vogliamo dare. I capelli possono essere biondi, castani, rossi, neri o bianchi o addirittura dei colori più fantasiosi. Le labbra solitamente rosse, più o meno definite. E gli occhi... le pupille (o meglio l'iride, la pupilla è il puntino centrale solitamente nero) le possiamo fare verdi, azzurre, nere o marroni. Si deve fare attenzione a non colorare la parte bianca degli occhi. Perchè questo cambia notevolmente le cose. Provate con il rosso. Anche se il nostro volto ha il più dolce degli sguardi, colorando il bulbo oculare di rosso, diventa piuttosto terrificante. Con il giallo pare febbricitante e malato. Con il verde sembra un alieno arrivato dallo spazio, con l'azzurro diventa una creatura angelica o fatata. Il nero invece avvolge l'iride dando il senso del vuoto più profondo, lo sguardo si perde nel nulla. Ogni colore applicato nella parte bianca degli occhi cambia decisamente l'aspetto del volto che abbiamo disegnato.

Arriviamo al punto.
Pensiamo al volto che abbiamo idealmente o realmente disegnato per capire il volto che "indossiamo" nella vita di ogni giorno.
E la domanda che ci si pone è: il volto è lo specchio dell'anima? 
C'è chi sostiene che lo è, le persone sono come le vedi. Le capisci all'istante.
Quando diciamo: "Quel tipo non lo conosco. Ma a pelle non mi piace".
Oppure: "A vederlo sembra una brava persona".
O ancora: "Come primo impatto direi che non c'è male".
"Sì. Sembra uno a posto" o magari "No. Non mi piace, guarda che faccia".
Una persona potrebbe avere lo sguardo triste, ma dentro essere felice. Ti potrebbe sorridere, ma in cuor suo ti detesta. Si rivolge a te in modo duro, ma forse lo fa perchè ci tiene e a paura di perderti.
Indossiamo e togliamo di continuo una maschera, ciascuno di noi è una persona sola, ma è anche infinite persone agli occhi degli altri e di se stesso. Come nel romanzo “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello: il protagonista si considera uno per tutti, arrivando a ritenersi nessuno per sè, ma nel rapporto con gli altri si sgretola in centomila identità.
Le centomila concezioni che gli altri hanno di noi possono essere più o meno reali, dipende molto da come ci si pone e da ciò che si trasmette. Non basta capire una persona dallo sguardo, bisogna conoscerla a fondo per arrivare alla sua anima. Ma ciò non è sempre possibile. A volte, anzi nella maggior parte dei casi, si hanno a disposizione pochi elementi per capire e conoscere chi ci sta vicino in quel determinato momento. L'importante è chiarire innanzitutto con se stessi la propria identità, conoscersi interiormente, interrogare la propria anima.
Come si usa dire in questi casi, bisogna guardarsi allo specchio!
Solo allora potremo dare agli altri un'immagine più o meno reale e costante di come siamo, anche se la strada della vita è tortuosa e piena di ostacoli.
In questo modo il nostro volto sarà lo specchio della nostra anima e i centomila volti potranno essere uno solo, quello che realmente siamo.





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