lunedì 16 giugno 2014

Passeggiando qua e là sulla costa dell'Istria



Una volta entrati in Slovenia si segue la strada costiera che in circa mezz'ora conduce nella località mondana di Portorose (Portoroz). Qui si passeggia volentieri sul lungomare, lungo la Obala, la strada che attraversa questa ridente località, tra negozi e ristoranti. A ridosso della passeggiata sul mare ci sono le spiagge dove prendere il sole. Attenzione però, qui non c’è la classica spiaggia di sabbia che digrada verso il mare, ci sono piattaforme di cemento, alcune spiaggette in erba e altre zone con la sabbia. Portorose è un paese di mare tutto nuovo, non ha un centro storico. Qui si viene più che altro per giocare nei Casinò, ci sono numerosi hotel e centri benessere per un po' di relax.

Solo un paio di chilometri e si raggiunge la penisola di Pirano (Piran), bellissimo paese in stile veneziano, con il campanile che svetta sopra Piazza Tartinijev, con la statua del musicista Tartini, nativo di qui. Le case color pastello, il porto, la piazza punto di ritrovo dei turisti e degli abitanti del paese, la strada lastricata che sale su fino alla chiesa, le botteghe degli artisti locali, il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, il profumo del pesce cucinato nei ristoranti, fanno di Pirano un luogo incantevole.  

Lasciando Portorose e oltrepassando le Saline di Sicciole, si raggiunge il confine con la Croazia, con tanto di coda alla dogana, perché non fa ancora parte dell’Unione Europea. Percorrendo una lunga e deserta superstrada che attraversa l’Istria, passati gli svincoli di Novigrad e Umag, siamo usciti poco dopo Vrsar, dove ci siamo imbattuti nel canale di Leme (Limski canal), un autentico fiordo lungo nove chilometri! Fermandoci lungo la strada piuttosto tortuosa si può salire su alcune torrette per godere del panorama, per poi continuare fino giù dove finisce il fiordo tra le imbarcazioni dei pescatori e i battelli per le mini crociere dei turisti. 

Poco dopo siamo arrivati a Rovigno (Rovinji), vero gioiello della costa istriana. Vicoletti con botteghe di artisti, negozi di souvenir che vendono olio, tartufi, spezie, oggetti di ogni tipo realizzati con legno d’ulivo, ristoranti e caffè. Bella la salita lungo la lastricata via Grisia, fin su alla maestosa Chiesa di Santa Eufemia, con il campanile ispirato a quello di San Marco a Venezia. Da lassù si gode di una bella vista sul mare e sugli isolotti che circondano la penisola di Rovigno. Le onde e il soffio del vento sono una piacevole melodia che accompagna lo sguardo perso verso l'orizzonte. Molto bello anche l’interno della chiesa, con gli affreschi e il sarcofago di Santa Eufemia che la leggenda narra essere stato ripescato dagli abitanti del luogo. A causa del forte vento, abbiamo percorso rapidamente Piazza Maresciallo Tito, fulcro di Rovigno, con il porto e i numerosi negozi e ristoranti. 

Sulla strada del ritorno abbiamo fatto tappa a Parenzo (Porec), altra località gettonata della costa dell’Istria croata, con l’immancabile campanile che spunta dal borgo antico sulla penisola. Il vento anche qui ha caratterizzato la nostra visita, ma comunque siamo riusciti ad addentrarci nelle viuzze lastricate del paese, con la Basilica Eufrasiana, patrimonio mondiale dell’Unesco per i suoi mosaici bizantini. 

Siamo rientrati in Italia percorrendo la strada costiera che da Portorose passa per Isola, Capodistria e scende a Muggia, fino poi a Trieste. Qui l’impatto della tangenziale che attraversa i casermoni popolari ammassati uno accanto all’altro non è dei migliori. Meglio arrivare sul lungomare, nella zona del centro, caratterizzato dal Canal Grande con la Sinagoga e la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo sul fondo. E poi l’enorme Piazza dell’Unità che si affaccia sul mare con il Monumento al Bersagliere da una parte e l’asburgico Palazzo del Comune dall’altra. 

Lasciamo Trieste costeggiando il Castello di Miramare con l'entusiasmo e la consapevolezza di chi sa di aver visitato alcune delle più belle località di questa terra appena al di là del confine, l'Istria.



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