venerdì 12 dicembre 2014

La magica notte di Santa Lucia

L'arrivo di Santa Lucia è un evento davvero magico atteso da molti bambini. La tradizione popolare è legata al culto della Santa martirizzata a Siracusa durante le persecuzioni di Diocleziano il 13 dicembre dell'anno 304. Il suo corpo oggi è conservato e venerato nella Chiesa di San Geremia a Venezia. Il 13 dicembre Santa Lucia, protettrice della vista e degli occhi, viene ricordata e festeggiata con processioni, fiere e feste cittadine, fuochi d'artificio, in molte località d'Italia, da Siracusa a Venezia. Santa Lucia viene venerata da cattolici, luterani e ortodossi in varie nazioni d'Europa. La festività è molto sentita anche in Svezia dove si usa far indossare alle bambine vesti bianche e alle figlie maggiori un copricapo con sette candele per far luce nel buio al risveglio prima dell'alba. Nelle città del Nord Italia come a Brescia, Bergamo e Verona, i bambini scrivono una letterina a Santa Lucia chiedendo di ricevere alcuni regali nella promessa di essere sempre buoni e meritevoli. Prima del 13 dicembre Santa Lucia fa loro visita suonando un campanellino e nella notte del suo arrivo lascia doni e dolciumi nelle case dei bambini. I piccoli devono restare a letto a dormire fino al mattino, sanno che non possono vedere Santa Lucia, perchè potrebbero ricevere una manciata di cenere negli occhi. E chi non si comporta bene rischia di ricevere del carbone al posto dei regali.

Fin da bambino ho sempre vissuto con trepidazione questa festa. Con l'avvicinarsi del 13 dicembre aumentava l'agitazione, nel tintinniio dei campanellini che si sentivano suonare fuori dalla porta di casa, con le letterine da scrivere e imbucare o lasciare appese fuori dalla finestra, fantasticando sui doni e sui regali che si desideravano ricevere, fino alla tanto sospirata sera del 12 dicembre. Prima di andare a dormire si preparava con l'aiuto dei genitori un piatto con delle fette di pane e dei biscotti con un bicchiere di acqua o latte per Santa Lucia e il suo fedele asinello. Oppure si usavano anche delle arance, dei mandarini o della farina. Poi ci si recava a dormire, calava il silenzio, con il sonno che tardava ad arrivare per la troppa emozione. Ho sempre associato il detto che "la notte di Santa Lucia è la notte più lunga dell'anno" non tanto alla vicinanza con il solstizio d'inverno e alle tante ore di buio, ma al fatto che non scorreva mai, tanto era lunga l'attesa, ed era così difficile addormentarsi! Il risveglio era sempre di buon mattino, e nonostante la stanchezza, molto piacevole e per nulla faticoso. I primi passi nel buio della stanza, una prima luce accesa, il freddo dopo aver abbandonato il tepore delle coperte, mamma e papà che si alzavano assonnati dal letto, e infine la luce della sala che splendeva su quei desideri che la buona Santa Lucia aveva esaudito. 

Anche questa notte Santa Lucia entrerà nelle case di molti bambini. Sempre che si siano comportati bene. La notte sarà lunga e agitata, grazie a quell'incredibile magia che Santa Lucia sa regalare, a grandi e piccini.

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