La mattina seguente abbiamo raggiunto con la metro Buckingham Palace, il palazzo della regina. Tanti turisti, ma il cambio della guardia che era in programma non è stato fatto. In compenso abbiamo visto il cambio delle guardie a cavallo al palazzo delle Horse Guards, dopo aver attraversato St. Jame’s Park, tra scoiattoli e grosse oche. Su Parliament Street abbiamo visto anche l’ingresso di Downing Street, la strada dove al n°10 c’è la casa del Primo Ministro inglese, completamente chiusa e sorvegliata dalla polizia. Quando la inquadrano alla televisione sembra molto più accessibile! Tornati a Westminster abbiamo goduto di nuovo della bellissima torre del Big Ben: i rintocchi delle campane riecheggiano nell’aria mistica di una Londra che pare sempre misteriosa al suo cospetto. Quei rintocchi che hanno scandito molte ore di diverse epoche storiche risuonano tuttora in una città che continua a fiorire.
Il freddo intenso ci ha accompagnato nella lunga attesa all’entrata dell’Abbazia di Westminster. Ma ne è valsa la pena. All’interno è tutto magnifico, anche qui si respira l’odore del passato, dell’antico che non smette di esistere. Qui sono stati incoronati i re e le regine inglesi, qui è stato celebrato il funerale di Lady Diana. Ecco allora che incontriamo le tombe dei vari sovrani Edoardo e Enrico, di Elizabeth e dell’eterna rivale, la cattolica regina Maria di Scozia. Ci sono lapidi commemorative dei grandi poeti e scrittori inglesi, come Shakespeare. E il sepolcro di due grandi scienziati, Newton e Darwin. Bellissima la Cappella della Vergine con l’elaborata volta a ventaglio e affascinante la parte del coro.
Dopo la visita, usciti dalla bella facciata dell’abbazia, con la metro abbiamo raggiunto la Cattedrale di St. Paul, con l’enorme cupola, e percorrendo il pedonale Millenium Bridge, abbiamo attraversato il Tamigi. Qui, accanto alla Tate Modern, sorge il Globe Theatre, ricostruzione dell’antico teatro di Shakespeare, rotondo e in stile Tudor. Dal ponte abbiamo visto anche i grattacieli della City, come quello più bizzarro di forma ovale (30 St. Mary Axe), chiamato “cetriolo”. Ripresa la metro ci siamo diretti al famoso ponte di Londra, il Tower Bridge, accanto alla Torre di Londra, la fortezza. Abbiamo percorso a piedi il ponte ammirando l’imponente struttura che si apre al passaggio di grosse navi. Tornando verso l’hotel ci siamo fermati in cerca della Temple Church, la chiesa dei Templari, che purtroppo era chiusa. Con uno dei caratteristici autobus inglesi su due piani siamo tornati distrutti verso l’albergo. Abbiamo cenato presto in un Pizza Hut di Oxford Street prima di buttarci nella folla pronta a festeggiare l’ultimo dell’anno.
E la sera, facendo molta strada a piedi, siamo riusciti a raggiungere la sponda del Tamigi in Victoria Embankment, di fronte alla gigantesca ruota panoramica, il London Eye, dove a mezzanotte sono stati accesi i fuochi d’artificio. Imponente l’organizzazione e il servizio di sicurezza, la gente era davvero tanta, strade chiuse al traffico e percorse da migliaia di persone. Serata fredda, è caduto anche qualche fiocco di neve poco dopo la mezzanotte. Dopo il brindisi, la stanchezza ci ha spinto in un lungo e lento ritorno all'hotel, nel silenzio della folla. Un po' surreale, ma sono inglesi.
Al mattino, anche se assonnati, andiamo subito al London Eye dove facciamo un bel giro di mezz’ora sulla ruota panoramica alta 135 metri: la vista sulla città è ottima anche perché è una bella giornata di sole seppure fa freddo. Le cabine di vetro della ruota sono chiuse e offrono una vista a 360°. Vediamo sotto di noi la zona di Westminster e più lontano la Battersea Power Station, l’ex centrale elettrica usata dai Pink Floyd per la copertina del loro album Animals; verso est si vedono i grattacieli della City e la cupola di St. Paul. Verso ovest St. Jame’s Park con Buckingham Palace e Hyde Park.
Riprendiamo la metro per scendere a Trafalgar Square proprio mentre sfila la parata di Capodanno: come ogni anno circa diecimila artisti di ogni età sfilano con carri e abiti colorati. Folcloristica e divertente.
A malincuore dobbiamo riprendere la metropolitana per raggiungere l’hotel (dove abbiamo lasciato le valigie) e poco dopo la stazione di Liverpool Street dove ci aspetta il pullman per Stansted. Dopo aver abbandonato la periferia londinese raggiungiamo l’aeroporto, pure in anticipo.
Credevamo che Londra fosse un po’ più mite! Invece faceva molto freddo con minime di -2° e massime di +3°! Quando siamo tornati in Italia a Londra ha nevicato gettando la città nel caos.
Gli inglesi sono noti per la loro antipatia, ma noi li abbiamo trovati spesso cordiali e gentili.
L’efficienza inglese è incredibile: l’organizzazione della sera dell’ultimo dell'anno
dovrebbe essere d’esempio per molti paesi, migliaia di persone che si muovono in modo ordinato e senza lamentarsi. Anche se così facendo sono un po’ noiosi...
Un po’ a cunicoli le gallerie della metropolitana ("the tube"), ma treni sempre puntuali. Mai un ritardo.
Londra è una città elegante, ricca di fascino e di storia, da ammirare di giorno e di notte. Con le luci natalizie è ancora più splendente. Sicuramente ci torneremo, abbiamo ancora molte cose da vedere. E da vivere.
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