mercoledì 17 dicembre 2014

Passeggiando in una Londra vestita d'inverno

 
Il nostro arrivo a Londra è stato accompagnato dalla classica pioggerella britannica e da un’aria gelida. Nel pomeriggio verso le quattro c’era già buio e la città si è illuminata delle luci natalizie. Dall’hotel abbiamo raggiunto a piedi la luminosa Piccadilly Circus, percorrendo Shaftesbury Avenue, tra i teatri di Soho. Un gran traffico e tantissima gente per le strade. Percorrendo l’elegante Regent Street ci siamo inoltrati in Carnaby Street, addobbata per le feste. Ritornando da Piccadilly Circus (con il Trocadero e la statua di Eros in mezzo) siamo arrivati a Trafalgar Square che ci ha piacevolmente stupito: una bella piazza, con la National Gallery alle spalle, le fontane luminose e la Colonna di Nelson al centro. Siamo arrivati così a Westminster con il Parlamento e il famoso orologio, il Big Ben. In Parliament Square anche la Westminster Abbey, l’abbazia, dove siamo entrati il giorno dopo. Tornando verso l’albergo ci siamo fermati in Leicester Square per una bella bistecca in uno dei tanti Angus Steak House della città. 

La mattina seguente abbiamo raggiunto con la metro Buckingham Palace, il palazzo della regina. Tanti turisti, ma il cambio della guardia che era in programma non è stato fatto. In compenso abbiamo visto il cambio delle guardie a cavallo al palazzo delle Horse Guards, dopo aver attraversato St. Jame’s Park, tra scoiattoli e grosse oche. Su Parliament Street abbiamo visto anche l’ingresso di Downing Street, la strada dove al n°10 c’è la casa del Primo Ministro inglese, completamente chiusa e sorvegliata dalla polizia. Quando la inquadrano alla televisione sembra molto più accessibile! Tornati a Westminster abbiamo goduto di nuovo della bellissima torre del Big Ben: i rintocchi delle campane riecheggiano nell’aria mistica di una Londra che pare sempre misteriosa al suo cospetto. Quei rintocchi che hanno scandito molte ore di diverse epoche storiche risuonano tuttora in una città che continua a fiorire. 
Il freddo intenso ci ha accompagnato nella lunga attesa all’entrata dell’Abbazia di Westminster. Ma ne è valsa la pena. All’interno è tutto magnifico, anche qui si respira l’odore del passato, dell’antico che non smette di esistere. Qui sono stati incoronati i re e le regine inglesi, qui è stato celebrato il funerale di Lady Diana. Ecco allora che incontriamo le tombe dei vari sovrani Edoardo e Enrico, di Elizabeth e dell’eterna rivale, la cattolica regina Maria di Scozia. Ci sono lapidi commemorative dei grandi poeti e scrittori inglesi, come Shakespeare. E il sepolcro di due grandi scienziati, Newton e Darwin. Bellissima la Cappella della Vergine con l’elaborata volta a ventaglio e affascinante la parte del coro.

Dopo la visita, usciti dalla bella facciata dell’abbazia, con la metro abbiamo raggiunto la Cattedrale di St. Paul, con l’enorme cupola, e percorrendo il pedonale Millenium Bridge, abbiamo attraversato il Tamigi. Qui, accanto alla Tate Modern, sorge il Globe Theatre, ricostruzione dell’antico teatro di Shakespeare, rotondo e in stile Tudor. Dal ponte abbiamo visto anche i grattacieli della City, come quello più bizzarro di forma ovale (30 St. Mary Axe), chiamato “cetriolo”. Ripresa la metro ci siamo diretti al famoso ponte di Londra, il Tower Bridge, accanto alla Torre di Londra, la fortezza. Abbiamo percorso a piedi il ponte ammirando l’imponente struttura che si apre al passaggio di grosse navi. Tornando verso l’hotel ci siamo fermati in cerca della Temple Church, la chiesa dei Templari, che purtroppo era chiusa. Con uno dei caratteristici autobus inglesi su due piani siamo tornati distrutti verso l’albergo. Abbiamo cenato presto in un Pizza Hut di Oxford Street prima di buttarci nella folla pronta a festeggiare l’ultimo dell’anno.

E la sera, facendo molta strada a piedi, siamo riusciti a raggiungere la sponda del Tamigi in Victoria Embankment, di fronte alla gigantesca ruota panoramica, il London Eye, dove a mezzanotte sono stati accesi i fuochi d’artificio. Imponente l’organizzazione e il servizio di sicurezza, la gente era davvero tanta, strade chiuse al traffico e percorse da migliaia di persone. Serata fredda, è caduto anche qualche fiocco di neve poco dopo la mezzanotte. Dopo il brindisi, la stanchezza ci ha spinto in un lungo e lento ritorno all'hotel, nel silenzio della folla. Un po' surreale, ma sono inglesi. 

Al mattino, anche se assonnati, andiamo subito al London Eye dove facciamo un bel giro di mezz’ora sulla ruota panoramica alta 135 metri: la vista sulla città è ottima anche perché è una bella giornata di sole seppure fa freddo. Le cabine di vetro della ruota sono chiuse e offrono una vista a 360°. Vediamo sotto di noi la zona di Westminster e più lontano la Battersea Power Station, l’ex centrale elettrica usata dai Pink Floyd per la copertina del loro album Animals; verso est si vedono i grattacieli della City e la cupola di St. Paul. Verso ovest St. Jame’s Park con Buckingham Palace e Hyde Park.

Poco dopo percorriamo a piedi il Westminster Bridge raggiungendo nuovamente il Big Ben. Poi con la metro ci inoltriamo nel quartiere di Notting Hill, diventato famoso con il film di Julia Roberts e Hugh Grant. Percorriamo Portobello Road ammirando le casette colorate e i negozietti di antiquariato e di souvenir. Una bella zona, con eleganti case in stile inglese. 


Riprendiamo la metro per scendere a Trafalgar Square proprio mentre sfila la parata di Capodanno: come ogni anno circa diecimila artisti di ogni età sfilano con carri e abiti colorati. Folcloristica e divertente. 
Raggiungiamo poi il mercato coperto di Covent Garden, dove anche qui si esibiscono alcuni artisti di strada. Ci fermiamo in un bar per riposare e per scaldarci concedendoci un buon irish coffee. L’ultima tappa della giornata è a Knightsbridge, nel quartiere di South Kensington, al grande magazzino di Harrod’s. Un palazzone ricoperto di luci, e all’interno sei giganteschi piani dove si può comprare di tutto. Qui il lusso e l’eccesso sono quasi nauseanti. Il proprietario è Mohamed al-Fayed, padre di Dodi, il compagno di Diana, morti entrambi nel fatale incidente nel tunnel del Pont de l'Alma a Parigi. A entrambi infatti è dedicato un piccolo mausoleo posto al piano terra nella scala principale. Stanchi, ma mai domi, torniamo a Piccadilly Circus, percorriamo tutta Regent e Oxford Street, attraversiamo Soho fino a Leicester Square dove andiamo a cenare in un ristorante italiano.

Al mattino lasciamo l’hotel e facciamo un breve giro nei dintorni, in Bedford Square, prima di prendere la metro e raggiungere di nuovo la zona di South Kensington, con fermata nei pressi del Natural History Museum. Il palazzo del museo è enorme e vecchio, l’ingresso è pure gratuito e c’è poca gente. All’interno troviamo un gigantesco scheletro di brontosauro e in fondo una scalinata con la statua di Darwin. Vaghiamo per più di due ore tra scheletri di dinosauri, mammiferi e uccelli imbalsamati, scheletri enormi di balene, e aree dedicate alla natura che può essere anche catastrofica, come nelle zone del vulcano o del terremoto. La visita è interessante e piacevole, anche se alla fine siamo piuttosto stanchi. Nel pomeriggio il museo è così pieno di gente che la coda all’entrata arriva in strada.

Riprendiamo la metro, dopo il solito pranzo di questi giorni, che consiste in un hot-dog, e scendiamo a Hyde Park, il parco gigantesco di Londra. Prima di entrare sulla destra troviamo il Wellington Arch, l’arco che vedevamo in lontananza da Buckingham Palace. Scopriamo che è stato allestito il Christmas Market, con casette natalizie e un Luna Park. Camminiamo tra gli scoiattoli fino ad arrivare all’inizio del lago, The Serpentine, tra cigni, oche e gabbiani. Il parco è enorme e immaginiamo come possa essere in primavera o d’estate, fiorito e con il sole caldo. 
A malincuore dobbiamo riprendere la metropolitana per raggiungere l’hotel (dove abbiamo lasciato le valigie) e poco dopo la stazione di Liverpool Street dove ci aspetta il pullman per Stansted. Dopo aver abbandonato la periferia londinese raggiungiamo l’aeroporto, pure in anticipo.

Al di là degli stereotipi.
Credevamo che Londra fosse un po’ più mite! Invece faceva molto freddo con minime di -2° e massime di +3°! Quando siamo tornati in Italia a Londra ha nevicato gettando la città nel caos. 
Gli inglesi sono noti per la loro antipatia, ma noi li abbiamo trovati spesso cordiali e gentili.
L’efficienza inglese è incredibile: l’organizzazione della sera dell’ultimo dell'anno
dovrebbe essere d’esempio per molti paesi, migliaia di persone che si muovono in modo ordinato e senza lamentarsi. Anche se così facendo sono un po’ noiosi...
Abbiamo mangiato bene, sia la bisteccona della prima sera, che la pasta dell’ultima sera nel ristorante italiano.
Un po’ a cunicoli le gallerie della metropolitana ("the tube"), ma treni sempre puntuali. Mai un ritardo. 

Londra è una città elegante, ricca di fascino e di storia, da ammirare di giorno e di notte. Con le luci natalizie è ancora più splendente. Sicuramente ci torneremo, abbiamo ancora molte cose da vedere. E da vivere.






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