venerdì 20 giugno 2014

Il mondo negli occhi di un bambino



"Papà, che cos'è il mondo?"
Il papà chiude il giornale che stava leggendo, guarda suo figlio, lo solleva e lo fa sedere accanto a lui sul divano. 
"Il mondo..." risponde "è il posto dove viviamo, è il nostro pianeta, si chiama Terra. Tutto quello che vedi fa parte del mondo. Le persone, gli animali, le montagne e le città."
"Ma com'è?" chiede il bimbo incuriosito. Sta crescendo, e la sua sete di sapere è sempre più grande.
"Il mondo è rotondo, come una palla. Prova a immaginare un pallone nel cielo. Il mondo, la Terra, è uno dei tanti pianeti che stanno nel cielo, insieme alla Luna, al Sole e alle stelle."
Il bambino distoglie lo sguardo dal padre, scende dal divano e si avvicina alla finestra, scrutando il cielo. Nei suoi occhi si leggono stupore e meraviglia. L'uomo intuisce che suo figlio sta cercando di capire il significato di quelle parole, mentre osserva il cielo in cerca di un qualcosa che assomigli a una palla. Ciò che per un adulto pare ovvio o scontato, non lo è di certo per un bambino in tenera età. Ogni cosa è una scoperta. Così il padre si sente orgoglioso di insegnare qualcosa di nuovo a suo figlio.

Improvvisamente il bambino sbuffa.
"Ma io non vedo niente che assomiglia a un pallone! Ci sono solo alcune nuvole..."
Il papà sorride. Prende in braccio suo figlio e si avvicina a una mensola. 
"Guarda, vedi questo? Sai che cos'è?"
"Cos'è?" chiede il bambino spazientito.
"E' un mappamondo!" risponde il padre afferrando l'oggetto sferico e appoggiandolo sul pavimento. Si sdraiano l'uno accanto all'altro.
"Vedi? Il mondo è fatto proprio così. E' come se qualcuno ha preso una palla e glielo ha disegnato sopra. Tutto quello che vedi colorato di blu e di azzurro è il mare. Come quello dove andiamo noi in estate, solo che qui sono disegnati tutti i mari del mondo, quelli più grandi si chiamano oceani. Tutto il resto che vedi colorato di verde, giallo, marrone... sono i paesi con le montagne e le città. Invece dove vedi il bianco, quelli sono i poli, dove fa molto freddo, lì è tutto ghiaccio. Brrr..." esclama il papà fingendo di rabbrividire.
Il bambino ride, comincia a divertirsi. Le parole che ha ascoltato stanno prendendo forma. Affascinato, fa scorrere un dito sul mappamondo. Dal blu dell'oceano agli svariati colori delle nazioni e dei continenti. Senza prodigarsi in ulteriori spiegazioni che possono diventare lunghe e noiose sui vari paesi, il papà concentra l'attenzione del bambino su un punto in particolare del mappamondo.
"Guarda. Qui è dove abitiamo noi."
Il piccolo sgrana gli occhi. "Si vede la nostra casa?" chiede perplesso.
"E' l'Italia. Il nostro paese. E la città con la nostra casa è più o meno qui, ma non si vede. Prova a pensare quanto sono grandi le città, mentre sul mappamondo non c'è nemmeno lo spazio per disegnarle. Ci sono solo dei puntini che indicano dove sono. Vuol dire che il mondo è enorme, così grande che non si può vederlo tutto."

Il bambino ora è un po' stanco. Questo viaggio attraverso il mondo spiegato dal papà è stato intenso. Si alza, corre in camera e riprende a giocare. In un angolo della stanza c'è una palla, sul tappeto le costruzioni. L'uomo si siede accanto a suo figlio, gioca con lui. Ma nella sua mente prova a immaginare come il bambino veda il mondo in cui vive. Un bambino non può sapere come sia finché qualcuno non glielo insegna. Apprende ogni giorno nuove informazioni attraverso le parole dei genitori, delle persone che conosce, all'asilo o a scuola, da altri bambini, dai libri o dalla televisione. Ogni giorno accumula esperienze, impara nuove parole, e crescendo conosce sempre di più. Ecco quindi che il mondo non sa nemmeno che esiste fino a quando non sente per la prima volta questa parola o fino a quando non vede questo pallone colorato in qualche immagine o nell'oggetto rotondo posto sulla mensola. Il suo mondo è la vita che vive ogni giorno condita di tanta fantasia. Il suo mondo è tutto ciò che vede e anche tutto ciò che la sua fantasia gli fa credere di vedere attraverso l'immaginazione. E' il mondo dei bambini, fantastico e terribile allo stesso tempo, popolato da persone reali e da creature inventate. Questo mondo va rispettato, è compito degli adulti dare spiegazioni e rispondere ai vari "perché" tipici dei più piccoli, ma è fondamentale rispettare gli equilibri dettati dall'età. L'apprendimento e la scoperta di cose nuove non devono intaccare quell'innocenza che caratterizza ciascun bambino. Ne va della sua crescita e del futuro del mondo.




2 commenti:

  1. ciao ti ho scoperto per caso e mi piace il tuo modo di raccontare le cose ti seguo volentieri a presto rosa di kreattiva

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  2. Ciao, grazie! Mi fa molto piacere.. a presto allora, con i prossimi post! ;-)

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